I Gruppi di Autoconsumo Collettivo Condominiale, insieme alle Comunità Energetiche, sono nuove forme di organizzazione resi possibili dal decreto-legge 162/19 (articolo 42bis) e dai relativi provvedimenti attuativi nel contesto dell’energia elettrica condivisa. In pratica, i clienti finali che consumano energia elettrica possono unirsi per generare localmente, attraverso fonti rinnovabili, l’energia elettrica di cui hanno bisogno e condividerla.
Un Gruppo di Autoconsumo Collettivo Condominiale è composto da almeno due consumatori di energia rinnovabile che vivono nello stesso condominio o edificio e agiscono in base a un accordo privato. Questo gruppo può sfruttare un impianto di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, installato in una zona comune (ad esempio, il tetto), per soddisfare una parte delle esigenze energetiche sia delle unità condominiali che degli appartamenti individuali. L’energia in eccesso prodotta da questo impianto può essere venduta alla rete.
I principali vantaggi di questo sistema includono la riduzione delle bollette elettriche, l’accesso a tariffe incentivanti per l’energia condivisa,( un incentivo extra che si somma alla produzione dell’impianto, promosso dal GSE e valevole per 20 anni, che viene garantito al Condominio per ogni kw prodotto e consumato dal Condominio) la valorizzazione dell’energia immessa nella rete, vantaggi fiscali legati alle detrazioni sulle imposte, e un investimento più ottimizzato per ciascun condomino.
Inoltre, per coloro che desiderano un impianto dedicato, c’è la possibilità di integrare l’impianto condominiale con un sistema fotovoltaico composto da tende solari fotovoltaiche installate nelle
parti private dei condomìni, terrazzi e balconi.
I requisiti per costituire un Gruppo di Autoconsumo Collettivo includono almeno due partecipanti nello stesso condominio o edificio, che stipulano un contratto privato con specifiche caratteristiche.
La vendita di energia elettrica rinnovabile autoprodotta non deve costituire l’attività commerciale principale, e la potenza dell’impianto non deve superare i 200 kW.
Il funzionamento del sistema prevede che i membri del gruppo condividano l’energia prodotta attraverso la rete di distribuzione esistente. Ogni utenza ha il proprio contatore, e la somma dell’energia prelevata da ciascun contatore rappresenta l’energia totale prelevata dal gruppo. Un altro contatore calcola l’energia immessa nella rete dopo sottrarre l’energia utilizzata dalle utenze condominiali comuni. Il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) calcola poi mensilmente gli incentivi dovuti a ciascun partecipante in base a questa differenza tra energia immessa e consumata.